Premio ITAS – il risultato

Ecco la motivazione letta della giuria del premio ITAS.

DI QUESTO LAVORO MI PIACE TUTTO
Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi
di Marzia Verona, L’Artistica Editrice, 2012
Segnalato Premio ITAS del Libro della Montagna 2013 | Trofeo Aquila ITAS
Motivazione del premio
Il tema dell’alpeggio è di grande attualità e lo si ritrova anche in altre opere presentate in concorso.
“Di questo lavoro mi piace tutto” merita, senza indugi, una segnalazione per l’originalità e la freschezza della ricerca: un ritratto senza abbellimenti o cadute nostalgiche che, con quasi 90 interviste, esplora il mondo giovanile
della pastorizia. Non un ritratto retorico dei bei tempi andati ma uno sguardo sui problemi di gestione, i delicati passaggi generazionali, le difficoltà per un giovane, oggi, di ottenere un riconoscimento sociale tra i coetanei
rispetto a stili di vita che appaiono loro così distanti.
Un’indagine sistematica – che meritava però una forma editoriale più attenta – per dar voce a molte giovani voci, alle loro speranze, ai loro sogni, al loro tentativo di rendere la vita in montagna eccezionalmente normale.

…da parte mia resta l’interrogativo su cosa si intenda per “meritava una forma editoriale più attenta…

Non avendo partecipato alla premiazione per motivi di famiglia, mi tengo il dubbio senza possibilità di discuterne con la giuria stessa. Comunque sia… una gran bella soddisfazione!!

Un pensiero su “Premio ITAS – il risultato

  1. Prima di tutto… COMPLIMENTI!
    E ora due parole sulla cosidetta “forma editoriale” e la frase che ne sottolinea le carenze….
    Il malpensante immagina che è un modo gentile per dire “se non fosse stato che c’era qualcun altro da premiare, un pensierino ce lo avremmo fatto”. Ma che significa alla fine? che se uno non pubblica per einaudi o mondadori allora non va bene, perché solo loro sono i detentori della sapienza editoriale? Che forse nei dialoghi dovevi usare i caporali alti invece delle virgolette basse – o il contrario? Avrai incontrato anche tu dei perfetti ignoranti che si credono acuti critici, ma sottolineare pubblicamente una tale “carenza” editoriale mi sembra una caduta di stile che da un premio come l’ITAS davvero non mi aspettavo.

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